Realizzata da Duccio di Buoninsegna negli anni ottanta del Duecento questa piccola tavoletta è uno dei capolavori dell’arte senese e simbolo della Pinacoteca. Le dimensioni ridotte, dovute alla destinazione come oggetto di devozionale privata, la minuziosa realizzazione dei dettagli e l’impaginazione della scena ricordano una miniatura. Il fondo oro è relegato alla parte alta e lo sfondo è dominato dal drappo verde chiaro con motivo quadrettato che si ispira a elementi caratteristici della miniatura francese. L’influenza dell’atre transalpina si vede anche nell’immagine della Vergine in cui solo la tipologia del volto appare ancora legata ai modelli bizantini mentre è di gusto tipicamente gotico la linea fluida del bordo dorato che orla il manto. Innovative sono anche la posa del Bambino in movimento e il gesto con cui la madre apre il manto a proteggere i devoti francescani, che si inchinano ai suoi piedi con tre diversi gesti di sottomissione, dando al gruppo un movimento a ventaglio e creando un’iconografia a metà fra una Madonna in trono e una Madonna della Misericordia.