La tavola è il pannello centrale di un polittico impossibile da ricostruire, ma che doveva avere molti aspetti in comune con quelli realizzati da Duccio di Buoninsegna nei primi anni del Trecento, ovvero dotati di cinque o sette scomparti con santi intorno alla Madonna con Bambino e, probabilmente, uno o due ordini sovrapposti con figure di angeli e profeti.

L’opera è la testimonianza di un momento giovanile dell’attività di Simone Martini in cui l’artista è ancora legato alla bottega di Duccio. Nonostante siano presenti elementi arcaici, come la crisografia del manto, il gruppo della Madonna con Bambino si differenzia dai gemelli ducceschi per l’impostazione e lo stile. La Madonna ha una posa eretta e stabile, sorregge con sicurezza il Bambino che, mentre le stringe la mano, si gira rivolgendo lo sguardo dal lato opposto. Gesù ha i tratti di un bambino vero, raffigurato con dettagli minuziosi nel volto e nelle masse muscolari del corpicino, ben in vista sotto la veste trasparente.

Già in quest’opera giovanile emerge la propensione di Simone per i dettagli preziosi e raffinati, come si vede nelle fasce che abbelliscono le vesti o nella decorazione delle aureole, con elaborate punzonature e finte gemme.