Sito ufficiale della Pinacoteca Nazionale di Siena

Sodoma, Deposizione Cinuzzi (1510 ca.)

Autore

Giovanni Antonio Bazzi detto “il Sodoma” (Vercelli, 1477 – Siena, 1549)

Soggetto

Deposizione di Cristo dalla Croce

Data

1510 ca.

Provenienza

dalla cappella Cinuzzi in San Francesco, Siena

Materia e tecnica

olio su tavola

Misure

cm 414 x 264

Inventario

inv. 413

Di origine piemontese, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma si trasferisce a Siena nei primi anni del Cinquecento; dopo la formazione al nord Italia, dove ebbe stretti contanti con la bottega di Leonardo, a Siena diventa uno dei protagonisti della maniera moderna.

Il contatto con la pittura leonardesca del periodo giovanile determina alcune caratteristiche fondamentali del suo stile come la capacità nel rendere l’espressione dei sentimenti nei volti; una tipologia di paesaggio nordico caratterizzato da zone ricche di acqua e dalla presenza di costruzioni lontane dai modelli toscani; l’uso della prospettiva aerea per mezzo della quale la profondità di campo è data dalla rappresentazione della massa d’aria che sfuma sempre più i contorni e vira i colori verso l’azzurro.

La Deposizione di Cristo dalla Croce, che proviene dall’altare della famiglia Cinuzzi in San Francesco a Siena, è stata realizzata intorno al 1510. Al tempo il Sodoma aveva già compiuto un viaggio a Roma dove aveva avuto modo di confrontarsi con gli affreschi che Raffaello stava realizzando per papa Giulio II in Vaticano, in modo particolare la Stanza della Segnatura. Altri precedenti importanti per questi dipinto sono la Deposizione di Cristo dalla Croce del 1504 iniziata da Filippino Lippi e terminata dal Perugino (Firenze, Galleria dell’Accademia) e gli studi di Leonardo sul tema della Vergine con Sant’Anna fra cui il cartone conservato alla National Gallery di Londra.

La tavola ha un aspetto monumentale non solo per le dimensioni, ma anche per l’impianto della costruzione. L’influsso della pittura leonardesca è ancora evidente non solo nel paesaggio sullo sfondo, ma soprattutto nell’attenta analisi dei moti dell’animo: ogni singolo personaggio esprime a suo modo il sentimento con cui partecipa alla scena, fornendoci così una descrizione della sua stessa personalità. Ci sono diversi gradi di dolore che giungono fino allo svenimento di Maria accasciata a terra con il volto livido; all’opposto i due soldati appaiono partecipare con distacco alla scena.

A ciò si è aggiunta una riflessione sul classicismo delle opere di Raffaello, come ad esempio la Deposizione Borghese del 1507 (Roma, Galleria Borghese), che emerge nel disporsi delle figure nello spazio. Queste formano gruppi compatti, sottolineati dalle pose e dalla gestualità dei personaggi perfettamente in relazione tra di loro tanto da apparire come un’architettura di figure.

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