Pietro Lorenzetti (noto a Siena dal 1305 al 1345)
Crocifissione con la Madonna, San Giovanni e Maria Maddalena
tempera e oro su tavola
cm 82x 42,5
inv. 147
La Crocifissione cuspidata è stata realizzata come altarolo destinato alla devozione privata, costituendo forse originariamente lo sportello di un dittico insieme a un’altra tavola perduta. Nonostante il piccolo formato la pittura di Pietro, il più anziano dei due fratelli Lorenzetti, è riconoscibile nelle sue caratteristiche principali. Interessato come Ambrogio alla ricerca di effetti naturalistici, Pietro fu, più del fratello, influenzato dagli esperimenti di Giotto, non solo nella definizione dello spazio, ma soprattutto nella descrizione della forza plastica delle figure.
I dolenti che contornano il Cristo crocifisso si collocano saldamente nello spazio, imponendo la presenza dei loro corpi dai volumi larghi, sottolineati dalle ampie campiture di colore delle vesti. La scena è pervasa da una tensione espressiva che si manifesta in gesti di dolore per nulla esasperati, ma intensi nella loro profonda intimità.