5 luglio, Pinacoteca Nazionale di Siena
Nuove scoperte dopo i restauri delle facciate di Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla e Palazzo Buonsignori Brigidi, sedi della Pinacoteca nazionale di Siena
I lavori sono stati realizzati dalla Direzione regionale musei della Toscana del MiC
Sono stati presentati oggi i lavori di restauro delle facciate di Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla e Palazzo Buonsignori Brigidi, sedi degli uffici e delle collezioni della Pinacoteca nazionale di Siena, lavori realizzati con finanziamenti e su progetti della Direzione regionale musei della Toscana del Ministero della Cultura.
Gli interventi sono iniziati il 26 settembre 2022 e si sono conclusi il 13 giugno scorso, con un mese di anticipo rispetto alle previsioni. Per entrambi i palazzi si è trattato di operazioni di restauro conservativo con azioni di ripristino e riconfigurazione degli apparati decorativi.
Nel caso di Palazzo Chigi Piccolomini alla Postierla si è intervenuti sulla pulitura degli intonaci e integrazione delle lacune, oltre alla sostituzione delle imposte.
A Palazzo Buonsignori Brigidi, sede principale delle collezioni della Pinacoteca, i lavori hanno riguardato la pulitura e il restauro degli apparati decorativi in travertino e sulle tre tipologie di superfici in cotto. La pulitura è stata eseguita con impacchi di agenti pulenti e microsabbiatura. Si sono inoltre consolidate le merlature e bonificato il vecchio sistema di allontanamento dei volatili sostituendolo con un sistema meccanico più efficace.
L’esecuzione dei lavori ha permesso nuove ricerche grazie alla presenza del ponteggio.
Nel caso di Palazzo Buonsignori Brigidi la facciata di origine quattrocentesca subì un restauro di tipo mimetico-ricostruttivo nell’Ottocento. Era necessario capire quanto dell’originale paramento murario fosse restato a seguito di quest’ultimo intervento.
Da un’accurata analisi autoptica, svolta dal prof. Fabio Gabbrielli, del Dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali dell’Università degli Studi di Siena, è risultato, diversamente da quanto si poteva immaginare, che la facciata ha conservato in larga parte la tessitura muraria e gli elementi architettonici originali, quali trifore, portali, ferri e decorazioni.
Altrettanto sorprendente si è rivelato lo stato di conservazione della finitura verosimilmente originaria delle superfici laterizie, analizzata dal gruppo di ricerca coordinato dal prof. Marco Giamello, del Dipartimento di Scienze fisiche, della Terra e dell’ambiente della medesima università.
Come afferma Stefano Casciu, Direttore regionale musei della Toscana, “la Direzione regionale ha avviato e condotto i lavori in quanto la Pinacoteca nazionale, prima della sua istituzione come museo autonomo, faceva parte della sua articolazione territoriale. L’intervento sulle facciate era da stato tempo inserito nella programmazione, a partire dalla necessità di risolvere alcune criticità presenti sul piano della sicurezza. Il mio ringraziamento va a Carlo Iafigliola, che ha progettato e diretto con capacità e puntualità i lavori, e ad Andrea Montemurro, che ha seguito costantemente la complessa procedura amministrativa.”
Prima di essere dei musei, i palazzi Buonsignori Brigidi e Chigi Piccolomini alla Postierla sono degli edifici civili importanti del centro storico di Siena, patrimonio mondiale dell’UNESCO. – commenta Axel Hémery, Direttore della Pinacoteca Nazionale di Siena – La loro manutenzione ordinaria e straordinaria è una missione essenziale del Ministero della Cultura. Il restauro spettacolare delle facciate dei nostri due palazzi è un lascito significativo della Direzione Regionale dei musei della Toscana che ringrazio sentitamente. I lavori hanno dato via a una indagine scientifica che ci consente uno sguardo nuovo sul nostro palazzo Buonsignori Brigidi. Lo spazio davanti alla Pinacoteca viene restituito alla cittadinanza con la sua lunghissima panca di pietra dove sedersi al fresco. La facciata accogliente è la premessa dei lavori sul percorso espositivo che trasformeranno la Pinacoteca in un museo moderno e inclusivo, il cui potere di attrazione sarà percepibile già dalla strada, confermando l’asse San Pietro-Capitano come la via dei musei di Siena.