In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2024, il Museo Archeologico Nazionale ha scelto di presentare al pubblico il restauro di un importante pezzo, un tempo appartenente alla collezione Bonci Casuccini.
Si tratta di un cosiddetto ‘graffione’ etrusco in bronzo, databile tra V e IV sec. a.C, che sarà esposto nell’ambiente di accesso al Museo Archeologico Nazionale. Uno strumento che ha avuto in passato interpretazioni varie, ma che oggi gli studiosi ritengono venisse utilizzato per l’illuminazione, con l’uso di protocandele o corde imbevute di materiale infiammabile passate attorno agli uncini.Oltre al pezzo oggetto dell’intervento di restauro, il museo senese conserva un secondo ‘graffione’ della stessa foggia, proveniente dalla collezione Chigi Zondadari. Già noto a Ranuccio Bianchi Bandinelli, che nel Clusium (1925) ne dà un’accurata descrizione (Utensile che deve ritenersi, verosimilmente, un candelabro a mano, di uso probabilmente rituale […] di tali istrumenti se ne conservano alcuni altri esemlari, più o meno ben conservati […] ), l’oggetto era ricoperto, prima dell’intervento, da strati di incrostazioni ed era frammentario in uno dei bracci laterali. L’esposizione in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2024 si pone come un momento di documentazione in corso dei lavori di restauro.
Le fasi del restauro, condotte da Nora Marosi, hanno contemplato la rimozione dalla superficie dei prodotti di degrado dannosi e incoerenti, che impediscono una lettura completa e corretta dell’oggetto. A lavori ultimati, il pezzo potrà essere esposto a confronto con l’esemplare Chigi e sarà oggetto di approfondimenti da parte di specialisti.