In occasione delle celebrazioni dedicate al 150°Anniversario dell’Unità d’Italia, la Direttrice Regionale Maddalena Ragni e il Soprintendente Mario Scalini invitano nelle serate del 16 e del 17 marzo 2011 alle ore 21:00 presso la Pinacoteca Nazionale di Siena alla presentazione di due volumi sulla grande Guerra.
16 marzo, ore 21:00: presentazione del volume “Pietre di guerra. Ricerche su monumenti e lapidi in memoria del primo conflitto mondiale”, a cura di Nicola Labanca con la collaborazione di Maria Mangiavacchi, Annalisa Ranieri e Laura Vigni
Il volume, rispetto ad altri analoghi ha la caratteristica di tenere assieme gli aspetti storici, quelli artistici e quelli relativi alla conservazione attuale dei monumenti ai caduti della Grande guerra.
I monumenti e le lapidi in particolare rappresentano la faccia pubblica della memoria di questa guerra, in cui evidentemente il peso dell’identità nazionale filtrata e utilizzata dalla politica dei governi che si sono succeduti dopo il conflitto mondiale si presenta con caratteristiche diverse, e in molti casi conflittuali, delle memorie individuali o di gruppo provenienti dai combattenti e da civili.
17 marzo 2011, ore 21:00: presentazione del volume “Lontano dal fronte. Monumenti e ricordi della Grande Guerra a Grosseto e provincia”, a cura di Maria Mangiavacchi, Annalisa Ranieri. La presentazione di questo volume dedicato a Grosseto e alla sua provincia completa quello già dato alle stampe, che copre la provincia di Siena, e permette di conoscere le tante storie di queste memorie dedicate (in grande maggioranza) nei vari dopoguerra da vivi ai caduti della guerra 1915-1918, con molte continuità ma anche ogni volta con intenti diversi.
Permette anche di approfondire la conoscenza dei numerosi artisti grossetani e non solo, eredi della più alta tradizione accademica, che rappresentarono al meglio una tipologia particolare di sentimenti e di estetica pubblica.
Anche la prima guerra mondiale, esorcizzandola nella rilettura delle sue tracce concrete, ultima guerra d’indipendenza e d’unità nazionale, può dunque essere spunto per aprirsi ad un divenire in cui l’orrore non si perpetui.
e d’unità nazionale, può dunque essere spunto per aprirsi ad un divenire in cui l’orrore non si perpetui.